Gli incontri di Elettronica Alla Spina, manifestazione
promossa dall’associazione universitaria New Grass / EAS
giunta alla sua sesta edizione, ruotano attorno ad invenzioni e
innovazioni nell’ambito della ricerca acustico-tecnologica
- come il rivoluzionario strumento Reactable di Sergi
Jordà presentato a EAS 01 nel 2008 - o anche a temi
specifici legati a questo tipo di ricerche, ad esempio il field
recording e le registrazioni subacquee (con Jana Winderen,
vincitrice del Prix Ars Electronica, ad EAS 04) o le relazioni
tra suono e architettura (con Robin Rimbaud - Scanner, per EAS
05). Nei suggestivi spazi del Cinema Teatro Lumière
(Lungarno Pacinotti 29), uno dei primi cinema operanti in Italia
già sede di pionieristici esperimenti di sonorizzazioni di
pellicole, si esibiranno invece quest’anno i Clock DVA di
Adi Newton, con TeZ Maurizio Martinucci e Panagiotis Tomaras,
formazione storica dell'electro-industrial britannica,
anticipatori nell’utilizzo di tecnologie digitali e
informatiche applicate alla sperimentazione audio-visiva, di
ritorno a Pisa dopo alcuni decenni.
“Il futuro ha inizio da
una rottura col passato”, primo verso del brano The
Konstructor che apre il lavoro Clock 2 (edito su USB smart media
card nel 2014) con cui il gruppo è tornato in
attività dopo una lunga assenza dalle scene, è
anche il titolo della tavola rotonda (ore 21:00) che
precederà il concerto dei Clock DVA (ore 22:00).
Nell’incontro si parlerà dei rapidi e profondi
mutamenti degli ultimi decenni nell’utilizzo della
tecnologia da parte dei musicisti e si dialogherà sulle
diverse tematiche toccate dalla formazione nelle diverse fasi
della sua lunga carriera, quali le relazioni tra arte e scienza,
le culture cyberpunk degli ’80, il suono e la realtà
virtuale, l’intelligenza artificiale, la simbiosi
uomo-macchina, le indagini psico-acustiche, la musica e il cinema
generativo, le installazioni multimediali immersive, ecc.
Partecipano al talk, assieme ai Clock DVA, il critico musicale
Vittore Baroni (Blow Up magazine), l’esperto in avanguardie
sonore e conduttore radiofonico Nicola Catalano (Sei Gradi, Radio
Rai 3) e il ricercatore del CNR - Pisa Massimo Magrini (attivo
anche nei progetti sonori Bad Sector e Olhon). Collaborano
inoltre Edoardo Petrotto (responsabile del gruppo EAS 06),
Massimo Bianchini (organizzazione), Cristina Avanzinelli e
Virginia Monteverdi. A fine serata (ore 23:00) DJ selection a
cura di Lorenzo Giannecchini
Fondati a Sheffield nel 1978 dal frontman, cantante e compositore Adolphus “Adi” Newton, i Clock DVA si ispirano nel nome al lessico giovanile nel romanzo di Anthony Burgess Arancia meccanica. Le prime registrazioni, pubblicate su cassetta, uniscono la violenza del punk a soluzioni tra soul, funk e rock sperimentale, in sintonia col suono “industriale” di Cabaret Voltaire e Throbbing Gristle. Dopo un album come Thirst (1980), caposaldo post-punk contrassegnato da una vena cupa e claustrofobica, il gruppo muta più volte formazione e orientamento stilistico, passando dal rock noir passionale e decadente con reminiscenze jazz-funk di Advantage (1982), con la voce profonda e fascinosamente tormentata di Netwon sempre in risalto, alla lucidità cibernetica del capolavoro elettronico Buried Dreams (1988), una EBM intellettuale dai risvolti proto-techno, credibile correlativo sonoro delle filosofie cyberpunk all’epoca in gestazione e delle opere di scrittori di fantascienza radicale come Bruce Sterling e William Gibson. Il visionario e personale minimalismo elettronico, abbinato dal vivo a ricercate proiezioni digitali fin dagli esperimenti con computer Amiga degli ’80, viene ulteriormente stilizzato in album come Man-Amplified (1992) e Sign (1993), facendo capolino nelle classifiche indie-dance internazionali in un periodo che vede il gruppo accasato presso la Contempo Records di Firenze. Nelle fasi di inattività dei DVA, Newton si impegna in altri progetti, come le esoteriche sperimentazioni in “ambisonia” di The Anti Group e, con Andrew McKenzie, nelle ricerche audio-metaboliche di Psychophysicist. Dopo quindici anni di silenzio, Adi Newton (voce, computers) ha riattivato nel 2008 i Clock DVA, riscuotendo consensi nei maggiori festival elettronici europei in una nuova formazione che attualmente comprende gli artisti multimediali TeZ Maurizio Martinucci (computers) e Panagiotis Tomaras (visuals).